Dai cappi alle scope. Vent’anni di Lega

Autore: Andrea Giuricin
EditoreAliberti
Prezzo: 14  euro
Pagine: 160
Anno: 2012

Una perfetta analisi documentale: i casi reali, ma spesso poco noti, in cui la Lega si è resa responsabile di sprechi e di una gestione politica davvero poco chiara.

Referendum, trasporto pubblico locale, Rai, carriere folgoranti dei manager in plurimi e costosissimi consigli di amministrazione.

Dopo la caduta di Bossi è tempo di bilanci. Gli ultimi scandali hanno dimostrato quanto la Lega Nord si sia trasformata, nel tempo, nel “più romano” tra i partiti: la sete di potere ha invaso tutti i livelli in cui ha governato e gli ultimi dieci anni nei quali il Carroccio è stato alla guida si sono rivelati pieni di sprechi.

Da Malpensa ad Alitalia, da Tirrenia ad Arenaways, i voti lumbard hanno contribuito ad alimentare uno sperpero di denaro pubblico che ha portato a vere e proprie voragini finanziarie e alla perdita di competitività del territorio dell’immaginaria Padania, perfino in confronto all’economia rumena: oggi, infatti, la provincia di Bucarest ha un prodotto interno lordo procapite superiore a quello del Nord-Est.

A dimostrazione del fatto che il partito di Umberto Bossi non è stato il campione della trasparenza, anzi: la parola “meritocrazia” non è stata adottata, e si è lasciato che il nepotismo diventasse l’unico criterio di scelta.

E il problema vero è: da questo “sistema Lega” il Nord ha tratto qualche beneficio o ne è stato solamente vittima? Quanto è costata all’Italia la Lega Nord?

 

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