Il libro per la scuola tra idealismo e fascismo

Autore: Anna Ascenzi -Roberto Sani
EditoreVita e Pensiero
Prezzo: 55  euro
Pagine: 784
Anno: 2005

Attraverso una ricca documentazione, questo volume ricostruisce in modo organico, e per la prima volta, l’attività della Commissione centrale per l’esame dei libri di testo, istituita nel 1923 dall’allora ministro della Pubblica Istruzione Giovanni Gentile, nel quadro dell’opera di riordinamento della scuola avviata con la riforma che porta il suo nome, e rimasta in funzione fino al 1928.
La ricerca condotta da Anna Ascenzi e Roberto Sani consente di approfondire le scelte operate da tale organismo in un quinquennio assai importante per i futuri sviluppi della scuola italiana.

Vengono inoltre messe a confronto diverse concezioni del libro per la scuola, delle sue funzioni e delle sue finalità, evidenziando, in particolare, le differenze tra l’operato del pedagogista neoidealista Giuseppe Lombardo Radice e dei suoi collaboratori, rispetto agli indirizzi e alle scelte assunti, successivamente, da Giovanni Vidari e, soprattutto, da Balbino Giuliano, Michele Romano e Alessandro Melchiori, artefici, questi ultimi, della vera e propria opera di fascistizzazione del libro per la scuola.
Quest’opera, inserita in una serie di indagini promosse dal Centro di documentazione e ricerca sulla storia del libro scolastico e della letteratura per l’infanzia dell’Università degli Studi di Macerata, offre importanti elementi per lo studio dei complessi rapporti tra idealismo e fascismo in ordine alla politica scolastica e culturale e per una più approfondita valutazione del ruolo esercitato dallo Stato nel campo dell’istruzione e dell’educazione delle nuove generazioni.

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