Come uccidono le donne

Autore: Kantzà Giuliana
Editore: Magi
Prezzo:
10  euro
Pagine: 144
Anno: 2005

Il libro si pone la domanda sulla differenza femminile indagando nella zona oscura del delitto che ricade nell’area «dell’incapacità di intendere e di volere».

Le donne, strutturalmente diverse dall’uomo, presentano anche in questo campo una loro specificità? Come e perché uccidono? Perché (la questione è attuale) uccidono i propri figli? Le donne, dice Lacan, hanno rispetto all’uomo una differenza strutturale: mentre gli uni sono ordinati secondo la Legge simbolica del discorso, le donne sono «non tutte» in questa Legge.

Qualcosa in esse si oppone, si sottrae, si nasconde; qualcosa che non è traducibile nel linguaggio. È in questo «…posto di confine dove la Legge si arresta e si vanifica, luogo dunque della passione dell’odio e dell’amore» che avviene il delitto dell’altro amato, del bambino. Ma in questo volume ci sono anche i delitti politici, quelli del mito e quelli attuali; ci sono i delitti contro le altre donne e contro l’uomo.

E anche le figlie che uccidono le madri. Tutti questi delitti sembrano sottesi da questa passione d’amore che talora, nel suo versante di follia, si rovescia nella passione incontenibile dell’odio. Ma la contiguità fra passione d’amore e passione d’odio, al di là degli esiti tragici del delitto, indica anche a noi una sua verità?

Kantzà Giuliana, psicoanalista, membro della Scuola Italiana di Psicoanalisi e dell’Associazione Mondiale di Psicoanalisi, ha insegnato al corso di Specializzazione in Psicologia Clinica all’Università di Milano. Docente all’Istituto Freudiano di Milano, è autrice di diversi testi fra cui: Althusser, il filosofo uxoricida e Passione d’amore passione dell’odio.

Vive e lavora a Milano.

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